Festa 4 novembre 2023 il discorso della Sindaca Franca Foronchi e decalogo Mancini

Creato il 4 Novembre 2023

Buongiorno a tutti e benvenuti.

Oggi, 4 novembre, ci ritroviamo qui, insieme, per celebrare in un unico evento tre cardini della storia del nostro Paese: la Festa dell'Unità nazionale, la giornata delle Forze armate e la commemorazione del Milite ignoto. Voglio cominciare innanzitutto con il mio personale saluto e ringraziamento all'intera Amministrazione comunale, alle autorità civili e militari presenti, ai rappresentanti delle associazioni dei combattenti e reduci, alle associazioni d'arma, a quelle religiose, a quelle degli invalidi civili, del lavoro e all'intera comunità della città di Cattolica. E, cari ragazze e ragazzi, provo sempre una grande emozione nel vedere voi giovani studenti delle nostre scuole assieme alle insegnanti. Grazie per la vostra presenza, da anni ormai arricchite questo momento. Ed è importante che ci siate sempre, perché è a voi giovani che dobbiamo trasmettere il senso di questo giorno affinché possiate poi tramandarlo alle generazioni successive.

Ma perché è importante questo giorno? Non è una domanda retorica. Non è scontato o banale porsi ancora oggi, a distanza di più di un secolo, questo interrogativo. Quello che successe è sui libri di storia, narrato da documentari magistrali, è cronaca ormai alla portata di un click su internet. Ricordiamolo: Il 3 novembre del 1918 si firmava l'Armistizio di Villa Giusti, a Padova, che sancì la resa dell'Impero austro-ungarico all'Italia e mise fine per il nostro Paese, alla Prima Guerra Mondiale. Ma soprattutto, segnò la conquista dell'Unità nazionale. Quella per cui erano state combattute già tre guerre di Indipendenza, a partire dal 1848. Tanto che la Prima Guerra mondiale, viene considerata come la quarta guerra di indipendenza. Il 4 novembre del 1919 viene istituita questa giornata celebrativa. E da allora, ogni anno, si è sempre commemorata. La Festa dell'Unità di Italia e delle Forze armate ha attraversato decenni di storia italiana, dalla monarchia, alla dittatura, alla Repubblica. E in questo stesso giorno rendiamo omaggio anche al Milite ignoto, quello che rappresenta tutti i caduti, tutti quelli che hanno dato la propria vita per il Paese. Tantissimi e giovanissimi. Molti erano appena maggiorenni. I famosi ragazzi del '99, che al compimento del 18esimo anno di età, sono stati mandati in prima linea. Tutti hanno lottato per servire il nostro Paese e fino al sacrificio della vita. Con l'omaggio al Milite ignoto, il soldato senza nome, senza identità, che proprio per questo, li incarna tutti, senza distinzione, si ricordano coloro che hanno donato il bene supremo.

Mi piace ricordare che la nostra città di Cattolica, durante il Consiglio comunale del 2021, ha deciso all'unanimità di raccogliere l'invito arrivato da diversi enti ed ha riconosciuto la cittadinanza onoraria proprio al Milite Ignoto. Alla Grande Guerra, dicevo, è stato versato un enorme tributo di sangue. Di circa 9 milioni di morti. Parliamo solo di militari. Un numero a cui si devono aggiungere le vittime civili. È stato uno dei più sanguinosi conflitti della storia umana.

Ed è appunto per questo che dobbiamo continuare a ricordare. Perché il 4 novembre è un giorno della Memoria. Dobbiamo fare in modo che l'eco di quell'orrore non si spenga, che la memoria di quello che è stato non sbiadisca. Oggi, nel giorno dedicato all'Unità di Italia, conquistata grazie alle nostre Forze armate e al sacrificio dei nostri soldati, vogliamo in realtà celebrare la Pace. Ripercorrere quei fatti per scongiurare il ripetersi di quell'orrore.

Non è un caso che dopo la Grande Guerra sono nate le politiche della memoria. Gli Stati e le società hanno dovuto trovare il modo di rielaborare questo lutto di massa. Ed è così che sono nati anche i cimiteri e memoriali di guerra con quelle distese di croci tutte uguali, come un'espressione plastica della massificazione prodotta dalla carneficina della guerra.

Mi permetto di suggerire di portare anche gli studenti a visitare questi memoriali che hanno sublimato e rappresentato l'orrore. Sono lì a restituirci l'idea di quello che è stato.

E allora prima di tutto, lo dico ai ragazzi, agli studenti, ma lo ricordo anche a noi adulti, dobbiamo studiare, leggere, riprendere in mano le carte che ci raccontano la storia e le sue guerre. Quello che è stato, ma che purtroppo è ancora.   

Perché, come è evidente, se la storia insegna, noi uomini non impariamo.

Non solo qualche anno dopo la Grande Guerra, sulle macerie ancora fumanti, è scoppiato il secondo conflitto. Ma l'orrore è ritornato di recente nel cuore dell'Europa con la guerra tra Russia e Ucraina. Così come è riesploso l'odio, la violenza, tra Israele e Palestina, con conseguenze che vediamo ogni giorno scorrerci attraverso immagini insostenibili. Ma non sono solo questi. Si contano circa 50 guerre nel Mondo, ad oggi, di cui si parla troppo poco. 

Quindi, grazie ancora ai milioni di soldati che ci hanno donato l'Unità di Italia e a quelli che ancora oggi sono al servizio del nostro Paese, mossi sempre da quello spirito di abnegazione che li contraddistingue. Ma ricordiamo anche i nostri militari impegnati in missioni internazionali. Uomini e donne che mettono quotidianamente a rischio la propria incolumità per aiutare i popoli che vivono il dramma dei conflitti a fuoco. A loro va la nostra vicinanza, il nostro affetto e la nostra stima, unite al cordoglio verso coloro che sono morti mentre prestavano servizio nelle missioni di pace.

Ecco perché è doveroso ricordare i nostri eroi. Perché è grazie a loro se oggi viviamo in una civiltà democratica.  

E il 4 novembre è il giorno in cui dobbiamo fermarci a riflettere e ricordare su ciò che è stato per costruire un presente e un futuro di pace.

Viva le Forze Armate!

Viva La Repubblica!

Viva l'Italia!

 

Il Decalogo di altissima civiltà Stampato coi propri soldi

I) Ama i compagni di scuola che saranno tuoi compagni di lavoro per tutta la vita.
II) Ama lo studio che è pane della mente e sii grato a chi ti insegna.
III) Onora le persone buone, rispetta tutti, non curvarti a nessuna.
IV) Più che il rimprovero altrui, temi quello della tua coscienza.
V) Non odiare, non offendere, non vendicarti mai, difendi il tuo diritto e non rassegnarti alla prepotenza.
VI) Non commettere bassezze, viltà, difendi i deboli.
VII) Ricordati che i beni della vita sono frutto del lavoro, goderne senza far nulla è come rubare il pane a chi lavora.
VIII) Osserva e medita per conoscere la verità, non credere ciò che ripugna alla ragione.
IX) Ama la patria, odia la guerra che è avanzo di barbaria.
X) Augura il giorno in cui il lavoro affratellerà tutti gli uomini e, cadute le barriere fra le Nazioni, la pace con le sue ali candide, sorriderà nel mondo

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